INTRODUZIONE

Avevamo la ferma volontà di trasformare il mondo e banalmente siamo diventati bottegai. Tuttavia, gli anarchici sinceri e studiosi possono imparare molto da queste innumerevoli cooperative.
Èlisèe Reclus1

Mondeggi Bene Comune Fattoria Senza Padroni è l’esperienza di una comunità diffusa che nel 2014, per opporsi alla svendita della tenuta di Mondeggi, ne occupa case e terreni, sull’onda della campagna per l’accesso alla terra lanciata qualche mese prima dal movimento di Genuino Clandestino. Da quel momento ha preso vita un esperimento di autogestione incentrato sull’autodeterminazione alimentare, la gestione agroecologica e comunitaria delle terre, la riscoperta e condivisione dei saperi contadini. Nel 2021 Mondeggi Bene Comune inizia un dialogo con la Città Metropolitana di Firenze, la quale è interessata a legalizzare l’occupazione e riqualificare la tenuta intercettando i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nonostante le divisioni interne, nella Comunità di Mondeggi prevale la scelta di partecipare al maxi-progetto metropolitano finanziato con oltre 50 milioni di euro di denaro pubblico.

Nella prima parte di questo testo articoliamo la nostra critica alla scelta di Mondeggi Bene Comune di collaborare a questo progetto, a partire da un’analisi del PNRR, che inquadriamo come un dispositivo di ristrutturazione neoliberale e tecnocratica, e del progetto specifico di rigenerazione urbana proposto per la tenuta, che sosteniamo essere incompatibile con le esigenze di autogoverno comunitario e con la difesa di un’agricoltura contadina. Nella seconda parte, cerchiamo di raccontare come sono andate le cose all’interno della Fattoria, ripercorrendo i passaggi che hanno portato ad accettare questo progetto calato dall’alto e offrendo alcune riflessioni sul contesto politico e organizzativo che ha permesso a una parte della Comunità di imporsi escludendo di fatto tutte le voci contrarie.

Siamo persone che hanno attraversato, vissuto e animato in varia misura e in momenti diversi Mondeggi Bene Comune. Scriviamo questo testo spinte da un profondo amore che ancora ci tiene legati a quella Comunità, al suo territorio e alla sua storia ma anche dalla delusione e dalla rabbia di aver visto sfumare nel recupero istituzionale quello che per noi ha significato Mondeggi. Al netto dei suoi limiti, in quest’esperienza abbiamo trovato un laboratorio di pratiche di autogestione e di vita collettiva e contadina e un tentativo di contrastare le logiche dello Stato e del mercato. La recente svolta che vede la Fattoria incamminarsi verso la riqualificazione rappresenta una soluzione di continuità assoluta con molti dei suoi aspetti più radicali. Questo passaggio, nonostante venga presentato dall’attuale Mondeggi Bene Comune come se fosse in linea con la progettualità della Fattoria Senza Padroni, ha un enorme significato politico e comporta gravi conseguenze dentro e fuori dai confini della tenuta. Ci auspichiamo che le nostre analisi, tutt’altro che esaustive, possano stimolare e allargare un dibattito che finora non ha trovato molto spazio, nemmeno negli ambienti più vicini a Mondeggi.

 

> PRIMA PARTE >

 


 

1. Èlisèe Reclus, L’Evoluzione, la Rivoluzione e l’Ideale anarchico, 1897.